Il Cavallo Maremmano

“Caricati da un bovino infuriato,
si destreggiano con scarti e finte fino ad ubriacare l’aggressore
senza mai offrirgli il fianco.
Cavalli che non temono il fango, l’acqua,
superano di slancio siepi e fossati.
Assecondano il cavaliere nell’aprire e chiudere i cancelli.
Lasciati scossi, con le redini a terra,  restano immobili fino al tramonto dell’uomo.”
Cit. CIPRIANI, Tito,Maremma Storie di cavalli e di butteri, Roccastrada, Il Leccio, 1985.

Il cavallo Maremmano nacque brado e puro. Non bello ma dall’atteggiamento fiero, rustico e generoso.

La storia del Cavallo Maremmano si perde nella notte dei tempi. Le prime testimonianze risalgono alla civiltà etrusca. Successivamente influenzato da vari incroci. Le origini della razza sono controverse e sono state,in passato, oggetto di discussione tra gli studiosi.
Si può affermare che il Maremmano Antico ha origini miste (influenze germaniche, orientali dei berberi della Numidia) che non favorirono l’aspetto estetico di questo animale.

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Il Maremmano “vecchio tipo” era infatti un cavallo dalle forme irregolari, altezza variabile, groppa spiovente, testa pesante e dal profilo montonino, collo corto e arti irregolari. Frutto inevitabile di una  terra inospitale, malarica, arida e infestata di insetti molesti per proteggersi dai quali svilupparono un ciuffo e una criniera abbondanti e una coda con crini lunghi e arruffati.
Dalle difficili condizioni di vita che questo cavallo era costretto ad affrontare scaturirono anche qualità psicofisiche da sempre apprezzate, come arti robusti, capaci di affrontare fango e acquitrini, zoccoli resistenti e un carattere coraggioso.

Come tutte le razze equine, il Maremmano ha subito poi numerose modificazioni dettate essenzialmente dalle esigenze lavorative, belliche e alimentari dell’uomo, rischiando subito dopo la Seconda Guerra Mondiale persino l’estinzione.

Nasce cosi il Maremmano moderno o meglio “migliorato”. Lo scopo è sempre stato quello di affinare le caratteristiche morfologiche mantenendo le qualità intrinseche come rusticità, velocità, resistenza e coraggio.

Grazie alla volontà degli allevatori toscani e laziali, grazie all’A.N.A.M., l’Associazione Nazionale Allevatori cavallo di razza Maremmana (1979) e grazie alla creazione del Libro Genealogico (1980) il cavallo Maremmano è riuscito a mantenere la propria identità.

Un attento e complesso lavoro di ricostruzione genealogica ha permesso di ricondurre tutta la popolazione iscritta nel Libro a soli quattro stalloni attualmente riconosciuti come capostipiti della razza: Otello (Maremmano nato nel 1927), Aiace (Purosangue inglese, 1926), Ussero (razza Moscati, degli anni Venti) e Ingres (Purosangue inglese, 1946).

Fonti:
‘I Butteri e la Monta Maremmana’ di Franco Amadio
anamcavallomaremmano.com

Un pensiero su “Il Cavallo Maremmano

  1. Bellissimo racconto!
    Molto affascinante
    C’è qualcuno che potrebbe darmi informazioni sulla linea di sangue della mia cavalla anam? Grazie!

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